La dermatite allergica da morso di pulci (DAP)
rappresenta la dermatosi pruriginosa più comune sia nel cane che nel gatto.
La pulce del gatto, Ctenocephalides
felis, sembra essere la specie più coinvolta.
Si tratta di una dermatite papulo-crostosa molto
pruriginosa, causata dalla sensibilizzazione, da parte del soggetto
parassitato, alla saliva della pulce dotata di un forte potere antigenico.
Essa
infatti, inoculata durante il morso, scatena in alcuni soggetti una reazione
allergica con formazione di papule ed induzione di un forte prurito che può
perdurare per lungo tempo anche dopo l’eliminazione totale delle pulci.
La
maggiore incidenza di tale patologia si ha durante la stagione estiva, anche se
animali che vivono in casa possono soffrirne tutto l’anno se i parassiti
presenti nell’ambiente non vengono debellati.
La
gravità della reazione non dipende dal numero di pulci presenti, anche un solo
parassita può scatenare un prurito intenso che potrebbe persistere per circa 40
giorni.
Ciò
che il proprietario nota più di frequente sono le lesioni autoindotte che insorgono a seguito del
continuo grattarsi.
Possono
comparire aree più o meno ampie di pelo diradato o assente, croste, eritema ed
in casi più gravi infezioni secondarie che complicano il quadro clinico.
Negli
animali con mantello chiaro, si può anche avere una variazione del colore
tendente al rossastro dovuta al leccamento.
Le lesioni si localizzano prevalentemente a
livello della regione lombare, perineale, inguinale, della base della coda, della
zona ventrale dell’addome e dei fianchi.
Si deve sospettare un’allergia da pulci anche
quando non si riscontrano direttamente i parassiti, né si individuano le loro
feci.
Gli animali raramente parassitati sono quelli in
cui più frequentemente compare la DAP, dato che quelli abitualmente infestati
diventano tolleranti al morso delle pulci. Tale dermatite può potenziare altre
patologie preesistenti, come ad esempio la dermatite atopica.
Dimostrare la presenza delle pulci o delle loro
deiezioni è difficile e talvolta impossibile in quanto i soggetti allergici si
mordicchiano e leccano il pelo frequentemente rimuovendo così i parassiti,
spesso ingerendoli.
Poiché le pulci sono vettori di Dipylidium caninum (Tenia del cane e del gatto), il riscontro di
proglottidi nelle feci o vicino alla regione anale può consentire di
diagnosticare la loro presenza.